Romanzo Criminale - La Chiesa di Sant'Agostino

Erano amici veri, erano la banda più spietata degli anni 70

Michele Placido racconta, con Romanzo Criminale, un venticinquennio romano segnato da stragi, terrorismo e paure: erano gli anni 70, quelli della banda della Magliana. Tratto dall'omonimo romanzo del magistrato Giancarlo De Cataldo, il film è una lunga panoramica che riesce a condensare amore e morte, pietà e violenza, politica e amicizia intorno a tre immense figure ispirate dalla realtà: il Libanese, il Freddo e il Dandi. Tre criminali, tre "imperatori", tre amici, interpretati magistralmente da Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria, ognuno con i propri giri ma tutti intenzionati a prendere la stessa cosa: Roma. 

La scena, girata in piazza Sant'Agostino a Roma, è la veloce sequenza della morte del Freddo, raggiunto da due spari di un sicario appostato nelle vicinanze. Il Freddo, subito dopo aver ucciso Ciro Buffoni, trova la morte sulle scale della chiesa di Sant'Agostino.

La chiesa di Sant'Agostino, nel Rione Sant'Eustachio, risale al XIV secolo e fu una delle prime chiese romane del Rinascimento. Inizialmente costruita troppo in basso rispetto al corso del Tevere, quindi soggetta alle sue piene, la chiesa venne riedificata intorno al 1480, in modo che fosse rialzata rispetto al piano stradale, grazie alla lunga scalinata che conduce all'ingresso. La basilica ospita la Madonna di Loreto, uno dei più noti capolavori del Caravaggio, che l'artista donò alla chiesa come ringraziamento per l'asilo concesso. La facciata invece, ispirata alla chiesa di Santa Maria Novella di Firenze, venne costruita nel 1483 da Jacopo da Pietrasanta, utilizzando il travertino proveniente dal Colosseo.

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