La banda degli onesti - Piazza degli Zingari

"La banda degli onesti" è uno di quei film che sembrano leggeri e spensierati, l'ennesima occasione per due giganti del cinema italiano come Totò e Peppino di mostrare ancora una volta la loro arte - e invece, vai a scavare un pochino e ci trovi quella Commedia all'Italiana che scenneggiatori come Age e Scarpelli (peraltro autori di questa pellicola) e registi come Monicelli porteranno al massimo fulgore e capacità di critica sociale, politica e umana.

In questa scena Totò e Peppino sono appena usciti dalla tipografia del signor Lo Turzo... La Tarza... LO TURCO!, avviatissima impresa individuale dove la nuovissima e costosissima macchina Bordini e Stocchetti da 100 copie al minuto è ridotta a stamparne a malapena 50 al giorno causa peluria di mezzi e clienti. E allora avviamoci con loro a prendere un caffè, dove Totò (Don Antonio Bonocore, portiere napoletano con figli di varie età e moglie tetesca) spiegherà con semplicità ed efficacia come funzionava, funziona e - ahimè - funzionerà il capitalismo dei Ragionieri Casoria.

La zona è meravigliosa: siamo in Piazza degli Zingari a Monti, un vero e proprio piccolo borgo nel centro di Roma, a pochi passi dai Fori, da Via Cavour e da Piazza Venezia.

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